“Ma secondo voi, questo è un buon momento per investire?”
Questa è la domanda che ogni consulente finanziario sente regolarmente, indipendentemente dallo stato dei mercati. In questo momento i mercati sono pervasi dalla paura, soprattutto a causa dell guerra commerciale avviata da Donald Trump che fa temere la fine della globalizzazione. Fino a pochissimo tempo fa la situazione era molto diversa e le domande erano del tenore “le borse sono ai massimi storici, ha senso entrare ora sui mercati?”.
Insomma, che le borse siano in rialzo, in ribasso o avvolte nell’incertezza, la paura di entrare nel mercato al momento sbagliato paralizza molti investitori. Il timore di un crollo epocale, come quello del 1929 o della crisi finanziaria del 2008, spinge spesso a rimandare l’investimento o a evitarlo del tutto. Volete sapere la verità? Non lo sappiamo: nessuno lo può sapere. Come nessuno può prevedere il futuro nessuno, neanche il modello matematico più avanzato, può prevedere l’andamento dei mercati finanziari nel breve periodo. Ma se vi dicessimo che anche investire alla vigilia di una crisi devastante può portare a risultati sorprendenti nel lungo periodo?
In questo articolo, riprendiamo il post di qualche mese fa ispirandoci al celebre post di Ben Carlson “The World’s Worst Market Timer” pubblicato su A Wealth of Common Sense (link: https://awealthofcommonsense.com/2014/02/worlds-worst-market-timer/), raccontiamo la storia di Bob, l’investitore con il peggior tempismo della storia. Attraverso la sua vicenda, e con un esempio concreto sull’investimento prima della crisi del 2008, dimostreremo che, su un orizzonte temporale sufficientemente lungo, investire nei mercati azionari è quasi sempre una scelta vincente, anche nei momenti più difficili.
La storia di Bob, l’investitore più sfortunato del mondo.
Immaginiamo Bob, un investitore con una sfortuna leggendaria. Bob è un buon risparmiatore, si informa, pensa parecchio prima di investire sui mercati finanziari. Solo che ogni volta che decide di investire, lo fa esattamente al picco del mercato, poco prima di un crollo. La sua storia si sviluppa attraverso alcune delle peggiori crisi finanziarie degli ultimi decenni:
- 1973: Bob investe 6.000 dollari nell’indice S&P 500 proprio prima della crisi petrolifera e della recessione del 1973-1974, che fa crollare il mercato di circa il 50%.
- 1987: Accumula 46.000 dollari e li investe nell’ottobre 1987, alla vigilia del Black Monday, quando il mercato perde il 20% in un solo giorno.
- 2000: Con il boom delle dot-com, Bob ha deciso che non può stare fuori dal mercato. Investe 68.000 dollari al culmine della bolla tecnologica, poco prima che l’S&P 500 perda quasi la metà del suo valore.
- 2007: Bob investe 64.000 dollari appena prima della crisi finanziaria globale del 2008-2009, che porta a un crollo del mercato di oltre il 50%.
In totale, Bob investe 184.000 dollari nei momenti peggiori possibili. Ma c’è un dettaglio cruciale: Bob non vende mai. Nonostante le crisi e le perdite iniziali, tiene i suoi investimenti fermi fino al 2014, quando decide di fare i conti.
Il sorprendente risultato di Bob
Quanto ha guadagnato Bob? Sorprendentemente, i suoi 184.000 dollari si sono trasformati in più di un milione di dollari nel 2014, data in cui Ben Carlson scrisse il post. Come è possibile? La risposta sta nella potenza dell’investimento a lungo termine. Anche se Bob ha investito nei momenti peggiori, i mercati si sono ripresi e hanno continuato a crescere nel tempo. La sua disciplina nel non vendere durante le crisi gli ha permesso di beneficiare della ripresa e della crescita economica globale. (Tra l’altro, se Bob fosse ancora vivo oggi, non avesse più investito un solo centesimo e non avesse ancora venduto, il suo patrimonio oggi varrebbe più di tre volte tanto…).
La storia di Bob ci insegna una lezione fondamentale: il successo negli investimenti non dipende dal trovare il momento perfetto, ma dalla pazienza e dalla costanza. Anche il peggior market timer della storia può ottenere risultati straordinari se rimane investito.
Un esempio più recente: 10.000 dollari investiti prima della crisi del 2008
Per rendere il concetto ancora più tangibile, consideriamo un esempio pratico: cosa sarebbe successo se un investitore avesse investito 10.000 dollari nell’indice S&P 500 nel settembre 2007, al picco del mercato prima che, il mese successivo, scoppiasse la grande crisi finanziaria del 2008?
Ebbene, alla fine del 2024 i 10.000 dollari investiti nel settembre 2007 sarebbero cresciuti fino a circa 55.000 dollari, assumendo soltanto il rendimento e il reinvestimento dei dividendi, senza ulteriori contribuzioni. Questo significa che, nonostante un crollo epocale, l’investitore avrebbe più che quintuplicato il suo capitale in meno di 18 anni.
Questo esempio dimostra che anche investire alla vigilia di una delle peggiori crisi finanziarie della storia può portare a guadagni significativi, purché si abbia la pazienza di aspettare. La chiave è il tempo: più lungo è l’orizzonte temporale, più le fluttuazioni di breve termine diventano irrilevanti.
I principi dietro il successo di Bob
La storia di Bob e l’esempio del 2008 si basano su alcuni principi fondamentali dell’investimento:
- Interesse composto: I rendimenti si accumulano nel tempo, creando una crescita esponenziale. Anche piccoli investimenti possono diventare significativi con un orizzonte temporale lungo.
- Resilienza dei mercati: I mercati azionari hanno una tendenza al rialzo nel lungo periodo, guidata dalla crescita economica e dall’innovazione.
- Disciplina contro il panico: Non vendere durante i crolli è essenziale. Le perdite diventano reali solo quando si vende; altrimenti, sono solo fluttuazioni temporanee.
- Diversificazione temporale: Investire regolarmente (ad esempio tramite un piano di accumulo) riduce il rischio di entrare nel mercato al momento sbagliato.
- Pazienza: Il tempo è l’alleato più potente dell’investitore. Più lungo è l’orizzonte temporale, maggiori sono le probabilità di successo.
Come investire oggi, anche con il timore di un crollo
Ecco alcuni consigli pratici per chi vuole iniziare a investire, anche in un contesto di incertezza:
- Definisci un orizzonte temporale lungo: Se il tuo obiettivo è a 10, 20 o 30 anni, le fluttuazioni di breve termine sono meno rilevanti. Pensa alla pensione o a un obiettivo futuro.
- Diversifica il portafoglio: Investi in un mix di azioni, obbligazioni e altre asset class per ridurre il rischio. Gli ETF globali, come quelli che seguono l’MSCI World, sono un’opzione semplice e diversificata.
- Ignora il rumore mediatico: Le notizie di un crollo imminente sono costanti, ma raramente utili. Concentrati sui tuoi obiettivi a lungo termine.
- Consulta un consulente finanziario indipendente: Un professionista può aiutarti a creare un piano personalizzato e a mantenere la disciplina durante i momenti difficili.
Conclusione: Il tempo è il tuo miglior alleato
La storia di Bob, raccontata da Ben Carlson, e l’esempio dei 10.000 euro investiti prima della crisi del 2008 dimostrano un principio universale: come per piantare un albero, il momento migliore per iniziare a investire sarebbe stato 10, 20, 30 anni fa, il secondo momento migliore però è adesso, purché tu abbia un orizzonte temporale lungo e la disciplina per rimanere investito. Anche se i mercati stessero per affrontare un nuovo 1929 noi non potremmo prevederlo in anticipo, ma la storia ci insegna che la pazienza e la costanza saranno ricompensate.
Investire non è una corsa, ma un viaggio. Non importa se inizi in un momento di euforia o alla vigilia di una crisi: ciò che conta è proseguire con costanza. Inizia oggi, diversifica, resta paziente e lascia che il tempo e i mercati lavorino per te.
Se vuoi, contattaci per una consulenza personalizzata: siamo qui apposta per fugare i tuoi dubbi e aiutarti nel tuo percorso.
Nota: Questo articolo è stato ispirato dal post di Ben Carlson “The World’s Worst Market Timer” pubblicato su A Wealth of Common Sense (https://awealthofcommonsense.com/2014/02/worlds-worst-market-timer/). Ringraziamo l’autore per il suo lavoro illuminante, che ci ha permesso di rielaborare questa storia per i nostri lettori.