Quando si parla di finanza e investimenti, c’è un concetto che può fare davvero la differenza nel raggiungimento dell’indipendenza finanziaria: l’interesse composto.
Lo abbiamo già citato più volte e, senz’altro, se hai già iniziato a risparmiare e investire, ne hai sentito parlare.
Comprenderlo appieno è un passaggio cruciale, perché è proprio l’interesse composto che può trasformare un investimento iniziale relativamente modesto in una somma considerevole nel lungo periodo.
Cos’è l’interesse composto?
In poche parole, l’interesse composto è il fenomeno per cui gli interessi generati da un investimento vengono reinvestiti, anziché essere semplicemente aggiunti al capitale.
Questo fa sì che, col passare del tempo, gli interessi comincino a generare altri interessi.
È qui che entra in gioco il concetto di crescita esponenziale: ogni anno il tuo investimento non cresce in modo lineare (cioè aggiungendo lo stesso importo ogni volta), ma in modo esponenziale, aumentando sempre di più.
Facciamo un esempio semplice:
- Immagina di investire 10.000€ con un rendimento medio del 7% annuo (il rendimento medio annuo che è lecito aspettarsi da portafoglio azionario globale detenuto per almeno 10 anni).
- Dopo un anno, avrai 10.700€ (10.000€ + 7%).
- Il secondo anno, non guadagnerai il 7% su 10.000€, ma su 10.700€, arrivando a circa 11.449€.
- Dopo 30 anni, il tuo capitale sarà diventato circa 76.122€!
Se invece avessi ritirato ogni anno il rendimento, sfruttando quindi unicamente l’interesse semplice del 7% sul capitale investito, dopo 30 anni avresti ottenuto solo 31.000€.
Questo è il potere dell’interesse composto. E come puoi vedere, la differenza si amplifica enormemente col passare del tempo.
Perché il tempo è il miglior alleato dell’investitore
L’aspetto più importante dell’interesse composto è che funziona meglio se gli si dà il tempo di lavorare.
È per questo che iniziare a investire il prima possibile è fondamentale.
Anche se i primi anni potrebbero sembrare meno “produttivi”, col passare del tempo vedrai una crescita sempre più rapida.
Dopo 10 anni, potresti pensare di aver raggiunto una cifra modesta, ma dopo 20 o 30 anni, il salto sarà sorprendente.
Prendiamo come esempio un giovane di 25 anni che investe 10.000€ al 7% di rendimento.
Dopo 40 anni, a 65 anni, avrà circa 149.745€.
Se invece iniziasse a investire 10 anni dopo, a 35 anni, a 65 anni avrebbe circa 76.122€.
La differenza è abissale, e tutto dipende dal tempo in cui si lascia lavorare l’interesse composto.
Il rischio di non cogliere l’effetto esponenziale
L’interesse composto è un concetto che può risultare difficile da “digerire” per il cervello umano.
Il nostro modo naturale di pensare è lineare: vediamo gli incrementi anno per anno e ci sembra che non ci sia molta differenza tra un aumento del 5% o del 7% (o di un costo annuo dell’1% o del 3%).
Ma la verità è che, nel lungo periodo, quelle piccole differenze di rendimento possono portare a risultati completamente diversi.
È qui che diventa importante non farsi prendere dal panico nei momenti di volatilità o crisi di mercato.
Togliere i propri investimenti per poi rientrare successivamente può compromettere in modo significativo l’effetto dell’interesse composto, soprattutto se si fa in momenti sbagliati.
Altrettanto importante è mantenere le commissioni più basse possibili: pagare una fee del 2-3% annuo invece dello 0.5% sul lungo periodo può fare una differenza abissale.
Lasciare lavorare il denaro senza disinvestire
Quando si investe, la tentazione di voler comprare e vendere frequentemente o di cercare di anticipare i movimenti di mercato può essere forte.
Tuttavia, ogni disinvestimento, oltre a interrompere il meccanismo dell’interesse composto, può portare a perdite in momenti sfavorevoli o a pagare imposte sui guadagni realizzati.
Un approccio migliore è quello di adottare una strategia di investimento a lungo termine e rimanere fedeli ad essa.
Questo non significa ignorare i mercati, ma evitare di reagire a ogni oscillazione, mantenendo una visione d’insieme sul lungo periodo.
L’importanza di posticipare le imposte sul capital gain
Quando vendi un investimento con un guadagno, sei soggetto a imposte sui capital gain. Tuttavia, esistono strategie per posticipare questo pagamento e consentire al tuo capitale di continuare a crescere esponenzialmente.
Gli ETF ad accumulo, per esempio, reinvestono i dividendi invece di distribuirli, permettendo al capitale di crescere senza che tu debba pagare immediatamente le imposte su questi guadagni.
Questo non solo ottimizza il rendimento, ma ritarda il momento in cui dovrai pagare le imposte, lasciando che l’interesse composto continui a lavorare per te.
In un portafoglio ben strutturato, questo effetto può fare una grande differenza nel corso di decenni.
Conclusione
In sintesi, l’interesse composto è un alleato formidabile per la tua crescita finanziaria, ma solo se gli permetti di lavorare per un periodo di tempo sufficientemente lungo e se eviti di interromperlo.
Lascia il denaro investito, posticipa il pagamento delle imposte e vedrai che il tuo capitale potrà crescere ben oltre le tue aspettative.
Se desideri approfondire questi temi o strutturare un portafoglio su misura per le tue esigenze, non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a raggiungere l’indipendenza finanziaria.
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