Fino a questo punto abbiamo esplorato concetti fondamentali come la necessità di investire e l’importanza di proteggersi dall’inflazione. Ma cosa significa realmente “investire”? Quando si parla di asset class, ci si riferisce a una vasta gamma di asset che possono essere utilizzati per far crescere il proprio patrimonio.
Oggi, approfondiremo le principali, spiegando cosa sono, come funzionano e come si comportano nei diversi cicli economici.
Azioni: proprietà e crescita del capitale
Le azioni rappresentano una quota di proprietà in una società. Quando acquisti azioni di una società, ne diventi di fatto un piccolo proprietario, con diritto a una parte dei profitti (dividendi) e a beneficiare della crescita del valore dell’impresa.
Le azioni sono particolarmente interessanti per gli investitori che cercano crescita a lungo termine, poiché storicamente il mercato azionario ha offerto i migliori rendimenti rispetto a tutte le altre asset class.
Tuttavia, le azioni sono anche volatili. Il loro valore può aumentare o diminuire significativamente nel breve periodo in risposta a fattori economici, geopolitici e alle performance aziendali.
Ad esempio, durante una fase di espansione economica, i profitti aziendali tendono a crescere e con essi il valore delle azioni.
Al contrario, durante una recessione i guadagni possono diminuire, portando a un calo del prezzo delle azioni.
Nello scegliere le azioni da detenere è importante, ancora una volta, la diversificazione.
Che sia tra settori, regioni geografiche, tipologia di società ecc. è importantissima per bilanciare il rischio e massimizzare i rendimenti.
Obbligazioni: prestiti e stabilità
Le obbligazioni sono una asset class attraverso i quali l’investitore presta denaro a un governo o a una società, in cambio di un interesse periodico (cedola). Presentano una scadenza e in quella data il capitale viene restituito.
Le obbligazioni sono considerate investimenti più “sicuri” rispetto alle azioni, poiché il loro rendimento è generalmente meno volatile e più prevedibile.
Tuttavia, questa affermazione è tutta da verificare. Se è vero infatti che a scadenza si ha la certezza di vedersi rimborsato il capitale, durante la propria vita il valore del titolo può oscillare parecchio.
Il valore è infatti strettamente legato ai tassi di interesse decisi dalle banche centrali. Quando i tassi di interesse aumentano, il valore delle obbligazioni già emesse tende a scendere, perché i nuovi titoli offrono rendimenti superiori.
Al contrario, quando i tassi diminuiscono, le obbligazioni esistenti diventano più attraenti e il loro prezzo sale. Questo significa che chi investe in obbligazioni deve prestare molta attenzione a queste fluttuazioni e alle aspettative del mercato su come varieranno.
Le obbligazioni possono essere governative (come i titoli di stato) o societarie. Le prime tendono a essere più sicure, poiché supportate dallo Stato, mentre le obbligazioni societarie offrono rendimenti più elevati ma comportano tendenzialmente un maggiore rischio.
Oro: il bene rifugio
L’oro è tradizionalmente considerato un bene rifugio, un asset da detenere in periodi di incertezza economica e geopolitica.
A differenza delle azioni e delle obbligazioni, l’oro non genera flussi di reddito regolari, ma il suo valore tende a salire nei momenti di crisi, quando gli investitori cercano protezione contro il rischio e la volatilità dei mercati.
L’oro è anche visto come una protezione contro l’inflazione. Quando il potere d’acquisto delle valute diminuisce, il valore dell’oro tende a crescere, poiché è percepito come una riserva di valore stabile.
Tuttavia, non è immune da fluttuazioni: durante i periodi di forte crescita economica, quando i mercati azionari sono in forte rialzo, l’interesse per l’oro può diminuire, causando un calo del suo valore.
Immobiliare: l’investimento più diffuso in italia
L’immobiliare rappresenta una delle asset class più tradizionali e apprezzate nel panorama finanziario, specialmente in quello italiano.
Investire in proprietà immobiliari offre non solo la possibilità di beneficiare dell’apprezzamento del valore nel lungo termine, ma anche di generare reddito attraverso affitti.
Questa asset class è particolarmente attraente per la sua tangibilità, offrendo agli investitori un senso di sicurezza e stabilità che altre forme di investimento più volatili e astratte, come le azioni, non possono garantire.
Tuttavia, è importante considerare anche i rischi associati: liquidità limitata(ci vogliono mesi se non anni per vendere e rientrare dei capitali), costi di manutenzione e tassazione elevata, la sensibilità ai cicli economici e soprattutto alle dinamiche del mercato locale.
In un contesto economico incerto come quello italiano, l’immobiliare può fungere da rifugio sicuro, ma considerando il calo demografico e la transizione green in arrivo, richiede una gestione attenta e una comprensione approfondita delle condizioni di mercato per ottimizzarne i ritorni.
Materie prime: energia, metalli e agricoltura
Le materie prime includono un’ampia gamma di asset fisici, come il petrolio, il gas naturale, i metalli industriali (rame, alluminio) e i prodotti agricoli (grano, mais).
Investire in materie prime è spesso visto come un modo per diversificare ulteriormente un portafoglio e proteggersi da specifici rischi economici.
Ad esempio, il prezzo del petrolio è strettamente legato alle dinamiche di domanda e offerta globali e può essere influenzato da fattori geopolitici, come i conflitti in regioni produttrici di petrolio, o da cambiamenti tecnologici, come l’espansione delle energie rinnovabili.
Anche le materie prime agricole possono risentire di eventi esterni come condizioni climatiche avverse o cambiamenti nelle politiche commerciali.
Come l’oro, anche le materie prime possono comportarsi bene durante i periodi di inflazione, poiché i loro prezzi tendono a salire quando il costo della vita aumenta.
Tuttavia, è un asset class volatile, e investire in materie prime richiede una comprensione approfondita dei mercati globali.
Il comportamento delle asset class nei cicli economici
Ogni asset class reagisce in modo diverso ai cicli economici. In periodi di espansione economica, le azioni tendono a performare bene, poiché le aziende vedono crescere i loro profitti.
Al contrario, in tempi di recessione, gli investitori potrebbero preferire strumenti più sicuri come le obbligazioni o beni rifugio come l’oro.
Le obbligazioni, d’altro canto, tendono a performare meglio durante fasi di incertezza economica o quando i tassi di interesse sono in calo, poiché offrono una fonte di rendimento più stabile rispetto alle azioni.
Le materie prime, invece, sono strettamente legate alle dinamiche di domanda e offerta globali e possono offrire protezione durante periodi inflazionistici o di crisi economica.
Conclusione
Ogni asset class ha caratteristiche uniche e reagisce in modo diverso ai cicli economici, pertanto non esiste un portafoglio perfetto.
La chiave per un investimento di successo è comprendere il comportamento di ciascuno di questi strumenti e creare un portafoglio ben diversificato che rifletta la tua propensione al rischio e il tuo orizzonte temporale.
Azioni, obbligazioni, oro e materie prime possono tutti avere un ruolo nel tuo portafoglio, ma è essenziale bilanciare le tue scelte in modo da gestire il rischio sulla base della tua propensione al rischio e al tuo orizzonte temporale, massimizzando il rendimento nel lungo periodo.
Visita il nostro blog per saperne di più!