La previdenza complementare in Italia: come funziona il fondo pensione?

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La previdenza complementare in Italia: come funziona il fondo pensione?

La previdenza complementare, nella forma dei fondi pensione, rappresenta un pilastro importante per garantire una sicurezza economica futura che affianchi la pensione obbligatoria.

Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della speranza di vita, l’ammontare delle pensioni pubbliche tenderà a ridursi in proporzione, e questa tendenza è destinata a diventare sempre più marcata.

Di conseguenza, i fondi pensione offrono una soluzione per integrare la pensione pubblica e mantenere uno stile di vita adeguato al momento del pensionamento.

Cosa sono i fondi pensione?

Un fondo pensione è uno strumento di investimento finalizzato ad accumulare risparmi per fornire un capitale integrativo al momento della pensione.

Sono gli unici strumenti sui quali è consentito il versamento del TFR e sono regolamentati da specifiche normative che li rendono affidabili per l’accumulo e l’investimento del capitale nel lungo termine. Inoltre presentano una tassazione agevolata.

Quando si versa una somma in un fondo pensione, essa viene investita in diversi asset, tra cui azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari, a seconda del livello di rischio scelto. Il capitale accumulato cresce grazie a rendimenti annuali che si sommano ai contributi periodici versati.

Come funziona il fondo pensione: le diverse tipologie di fondi pensione

La previdenza complementare si divide in tre principali categorie, ciascuna con caratteristiche e modalità di gestione differenti:

Fondi pensione aperti:

  • Sono istituiti da banche, assicurazioni e società di gestione del risparmio (SGR) e sono aperti a chiunque voglia aderire, indipendentemente dal settore lavorativo o dall’azienda.
  • Questi fondi permettono di scegliere tra vari comparti d’investimento con diverse esposizioni al rischio. Sono quelli che offrono i comparti con percentuali azionarie più alte.
  • Hanno un costo medio alto che si aggira intorno all’1% annuo.

Fondi pensione chiusi o negoziali:

  • Questi fondi sono creati per specifiche categorie professionali e solo i suddetti possono sottoscriverli.
  • Hanno i costi di gestione più bassi rispetto alle altre tipologie di fondi.
  • Se il lavoratore, oltre al TFR, decide di effettuare dei versamente mensili aggiuntivi al fondo, il datore di lavoro è tenuto per legge ad effettuare un versamento aggiuntivo a sua volta, nella misura indicata dal fondo.

Piani Individuali Pensionistici (PIP):

  • Sono prodotti assicurativi offerti da banche e compagnie di assicurazione. Sono simili a polizze vita.
  • In aggiunta alla previdenza, questi piani includono spesso coperture assicurative aggiuntive e sono piuttosto flessibili.
  • Hanno i costi più elevati tra le categorie di fondi pensione e praticamente in quasi nessun caso conviene sottoscriverli rispetto alle altre tipologie.

La scelta tra queste categorie dipende dalle esigenze personali, dalla disponibilità di versamenti aziendali e dalle preferenze di rischio-rendimento.

Le regole per riottenere il proprio capitale

A differenza degli investimenti “ordinari”, fondi pensione seguono regole ben precise per quanto riguarda la possibilità di riavere indietro il capitale versato. Sarà possibile infatti accedervi solamente al raggiungimento della pensione, salvo casi particolari.

Ecco come si può riscattare il fondo pensione:

Rendita:

  • Al momento della pensione, l’importo accumulato viene di norma erogato sotto forma di rendita mensile, che si aggiunge alla pensione pubblica. La rendita può essere vitalizia o a termine, a seconda delle opzioni scelte.

Capitale:

  • È possibile riscattare il 100% del montante accumulato solamente se la somma presente nel fondo non supera un limite indicato dalla legge. In alternativa è possibile richiedere il 50% del capitale immediatamente e il resto verrà erogato sotto forma di rendita. Questo è utile per chi desidera avere un importo iniziale da gestire in autonomia.

Anticipazioni:

  • In caso di particolari esigenze come spese sanitarie straordinarie, acquisto della prima casa per sé o per i figli o altre necessità, è possibile richiedere un anticipo su una parte del capitale maturato.
  • Le anticipazioni variano dal 30% per motivi generici fino al 75% per spese mediche e acquisto/ristrutturazione casa.
  • Questo tipo di anticipi comporta una tassazione meno agevolata rispetto a quella che si avrebbe al raggiungimento della pensione.
  • Bisogna aver maturato almeno 8 anni di permanenza in un fondo pensione prima di poter richiedere alcuni tipi di anticipi.

Riscatto del capitale prima della pensione:

  • In alcune situazioni particolari (come perdita del lavoro, invalidità permanente o cessazione dell’attività lavorativa), è possibile riscattare totalmente il capitale accumulato prima del pensionamento.
  • Anche in questo caso si perderanno parte delle agevolazioni fiscali.

La tassazione dei fondi pensione

Uno degli aspetti più vantaggiosi dei fondi pensione è la loro tassazione agevolata, che si applica su vari livelli:

Deducibilità fiscale dei contributi:

  • I versamenti effettuati in un fondo pensione sono deducibili fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Ciò significa che è possibile abbattere il proprio reddito imponibile e ottenere uno sgravio fiscale immediato, che varia in base alla propria aliquota IRPEF. Per chi ha un’aliquota IRPEF alta, il risparmio fiscale è notevole.

Tassazione sui rendimenti:

  • I rendimenti generati dal fondo pensione sono tassati al 20%, un’aliquota inferiore rispetto a quella applicata su altri investimenti finanziari (26%). Inoltre, in caso di investimenti in titoli di Stato o in strumenti similari, l’aliquota può scendere al 12,5%.

Tassazione sulla prestazione finale:

  • Al momento del riscatto della prestazione al raggiungimento della pensione, che sia in forma di rendita o di capitale, si applica una tassazione variabile tra il 15% e il 9%. L’aliquota parte dal 15% e diminuisce dello 0,3% per ogni anno di partecipazione superiore al quindicesimo, fino a un minimo del 9%.

Come funziona il fondo pensione? Pro e contro

Come ogni strumento finanziario, la previdenza complementare presenta vantaggi e svantaggi.

Vantaggi:

  • Sgravi fiscali immediati grazie alla deducibilità dei versamenti.
  • Aliquota agevolata sui rendimenti e sulle prestazioni finali.
  • Integrazione della pensione pubblica, spesso insufficiente a garantire un buon tenore di vita.
  • Possibilità di investire il TFR, che altrimenti verrebbe lasciato in azienda e rivalutato con altri criteri.
  • Versamenti aggiuntivi da parte del datore di lavoro, solamente nei fondi di categoria ma praticamente soldi regalati in più.
  • Esposizione del capitale ai mercati finanziari, con la possibilità di investire in allocazioni che hanno ottimi rendimenti attesi di lungo periodo.

Svantaggi:

  • Limitazioni nell’accesso al capitale prima del pensionamento.
  • Possibile volatilità del capitale accumulato, a seconda delle strategie di investimento adottate.
  • Costi di gestione, soprattutto in alcuni PIP, che possono ridurre i rendimenti complessivi. Non è il caso dei fondi di categoria che presentano costi di gestione molto bassi.
  • Regime di risparmio gestito, i fondi pensione rientrano in questo regime e pagheranno la tassazione sul capital gain ogni anno, indebolendo l’effetto dell’interesse composto.

Come scegliere il fondo pensione adatto

Per scegliere il fondo pensione più adatto, è importante considerare alcuni fattori:

  • Orizzonte temporale: Fondi con una maggiore esposizione azionaria sono adatti ai giovani, mentre un profilo più conservativo è indicato per chi è vicino alla pensione.
  • Profilo di rischio: Assicurarsi che il comparto scelto sia in linea con la propria tolleranza al rischio.
  • Costi di gestione: Esaminare attentamente le commissioni, che variano tra fondi aperti, negoziali(più economici) e PIP(più costosi).
  • Possibilità di sbloccare il contributo del datore di lavoro: aderendo ad un fondo di categoria ed effettuando dei versamenti aggiuntivi, il datore di lavoro verserà a sua volta altri soldi.

La previdenza complementare è una risorsa preziosa per garantire una stabilità finanziaria al momento del pensionamento.

Specialmente per quanto riguarda il TFR, l’alternativa al fondo pensione è lasciarlo in azienda, dove la rivalutazione che viene data è di poco superiore all’inflazione.

Bisogna però valutare attentamente i diversi tipi di fondi pensione e comprenderne i vantaggi fiscali e le modalità di prelievo. Sono gli aspetti cruciali per sfruttare al meglio questo strumento.

Se necessario, rivolgetevi a un consulente finanziario indipendente per una valutazione personalizzata. Se credi di aver bisogno di aiuto, siamo a disposizione!

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Avvertenza: Il presente blog ha esclusivamente finalità informative. Non deve pertanto essere inteso in alcun modo come consiglio operativo di investimento né come sollecitazione alla raccolta di pubblico risparmio. Per maggiori informazioni clicca qui.

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